Idioti e moderazione
Il Digital Service Act ha fatto anche cose buone. La dico con un altra frase provocatoria: se vuoi fare un applicazione che connette centinaia di milioni di persone, devi assumerti le tue responsabilità, sopratutto se ci vuoi fare dei soldi. Riassumo così la questione e credo sia difficilmente contestabile, si certo l'Europa passa ancora per la vecchia signora un po' bigotta, che smorza l'innovazione, tira un freno a mano agli imprenditori della Silicon Valley e ai loro profitti, o a qualche futuro genio nostrano. Ma credo che Internet sia arrivata ad un punto di maturità in cui inevitabilmente si debba cercare un compromesso tra innovazione e sicurezza, tra regole e sperimentazione, tra salvaguardia della salute mentale degli utenti e i profitti delle società che gestiscono i nostri dati.
Queste considerazioni sono emerse dopo che il DSA ha appunto obbligato le aziende che gestiscono le nostre reti sociali (Facebook, Instagram, X, LinkedIn, ecc.) a rendicontare utenti attiviti e capacità di moderazione, numeri che danno l'idea di quali siano le forze messe in campo e si scopre che nell'Unione Europea pochissime persone sono dedicate alla moderazione dei contenuti.
Insomma Internet non è più quella di una volta, non può esserlo, e ora che è diventata grande, se non lo fa il mondo, alla cara vecchia Europa spetta l'ingrato compito di "tenere a bacchetta", o almeno di provarci, Meta & C.